Progetto Nascere Meglio

Obiettivo principale è quello di accompagnare mamme e papà lungo il percorso che va dalla gravidanza alla genitorialità.
Accompagnamento alla nascita con lo Yoga I corsi di accompagnamento alla nascita si rivolgono alle donne che hanno
superato il primo trimestre di gravidanza ma sono accessibili anche a coloro che hanno piacere di intraprendere un lavoro su di sé prima.
Data la qualità dell’attività possono essere frequentati fino al momento del parto.
-La prima parte della lezione viene dedicata all’informazione e alla condivisione, le donne raccontano e si raccontano: momento importante e utile a sciogliere dubbi, ansie e tensioni emotive.
Vengono trattati argomenti di svariata natura: alimentazione in gravidanza, allattamento, prime cure al bebè, massaggio Shantala, fasce porta-bebè, svezzamento.
Un notevole numero di professionisti che nel corso del tempo abbiamo conosciuto e invitato a lezione hanno dato vita ai NUMERI UTILI consultabili per informazioni, appuntamenti per visite, consigli o per sentire una “seconda campana”.

Inoltre, da alcuni anni è nata una ricca collaborazione con le ostetriche che svolgono la libera professione Giorgia Nadin e Chiara Cipolletta che organizzano percorsi per la coppia, per coinvolgere anche i futuri papà nel meraviglioso percorso della gravidanza e per ricevere informazioni di prima mano, utili poi a sostenere le compagne.

– La seconda parte della lezione consiste nella pratica yoga e inizia con un attento ascolto del corpo e una presa di coscienza dello stato mentale. Gli esercizi vengono tarati sulla possibilità fisica della donna più in difficoltà per far si che non si senta esclusa e non si crei una sorta di “competizione” nel gruppo.
Le mamme in qualsiasi momento della pratica hanno la possibilità di fermarsi, uscire dalla posizione proposta e ascoltare il corpo o l’emozione eventualmente scaturita.
Lo yoga in gravidanza dev’essere un piacere. Il piacere di ascoltarsi, di accogliersi e di accogliere anche le tensioni del

corpo o le tensioni emotive, il piacere di provare a lasciarle andare con la grande risorsa rappresentata dal respiro consapevole. Come possiamo pensare di essere in grado di accogliere la creatura che cresce nel nostro grembo se non siamo in grado di accogliere noi stesse?

Ci viene in aiuto una meravigliosa risorsa: il respiro 

Il respiro mette in connessione il corpo e la mente. Ogni giorno inspiriamo ed esaliamo 21.600 volte più o meno. Se concediamo la giusta attenzione all’atto respiratorio sentiremo sorgere una calma profonda.

Per fare ciò prima di tutto dobbiamo fermare il corpo e trovare una posizione comoda. Quando il corpo sarà nell’immobilità allora emergerà il ritmo respiratorio! Riusciremo a riconoscere le 4 fasi respiratorie: l’inspiro, la pienezza, l’esalazione e il vuoto.

Iniziando ad esalare più profondamente con gentilezza, sentendo il diaframma rientrare nella cavità toracica, (il cuore si rilassa appoggiandosi ad esso) riusciremo ad inspirare più efficacemente con il diaframma rilassato che permette l’inspiro basso, addominale. l respiro è un filo sottile che permette di pacificare il corpo e la mente. I pensieri si diradano, li lasciamo andare, ci diamo il permesso di lasciarli andare e con essi le ansie, le paure, il giudizio e il grigiore possono scorrere con
l’aria che fuoriesce dalle narici.
Respiro dopo respiro avviene il cambiamento. In qualsiasi momento del giorno e della notte possiamo respirare consapevolmente con la certezza di trovare sempre quel luogo di pace dentro di noi, sotto alle paure, alle ansie, al giudizio e ai condizionamenti.
Un luogo che accomuna tutti gli esseri viventi, chiamiamolo Lago Calmo della Pace, chiamiamola scintilla Divina, Coscienza Collettiva, Anima.

I facili movimenti (Mudra) e posizioni statiche (asanas) vanno a portare sollievo alla schiena, agli arti e alle cervicali; apprezzata è una posizione specifica per la sciatalgia (swastikasana). Il lavoro sul respiro rappresenta il filo conduttore di tutta la pratica yogica, ogni movimento accompagnato dal respiro in modo da non lasciare spazio alla mente che ci porta nel passato o nel futuro sfumando l’opportunità di vivere con pienezza il presente.
Un mezzo ancora più potente per concentrare la mente è il vocalizzo che viene soprattutto usato durante il travaglio e la fase espulsiva del parto ma risulta utile in ogni momento della vita dove c’è la necessità di recuperare la calma e radicarsi alla forza interiore.

Importante momento della pratica è quello dedicato alla preparazione del perineo: si tratta di un ascolto profondo del funzionamento fisiologico, riconoscendo lo stato di contrazione, quello di rilassamento e potenziandone la tonicità.
Si raccomanda alle donne di ripetere anche a casa gli esercizi soprattutto a quelle che soffrono di incontinenza urinaria. – La terza parte della lezione consiste nel rilassamento del corpo e della mente utilizzando il respiro e le visualizzazioni. La gravidanza porta con se una grande opportunità di conoscenza del proprio corpo, di crescita personale e di evoluzione interiore, ma come per tutte le cose della vita bisogna mettersi in gioco, uscire dagli schemi mentali e spendere dell’energia inizialmente. Dal punto di vista privilegiato che riserva la professione di insegnante di yoga in gravidanza , spesso si ha il piacere di assistere a vere e proprie metamorfosi: donne insicure, impaurite, prive di autostima e stressate che ritornano a lezione dopo il parto a raccontare l’Avventura con il bebè in braccio, trasformate, orgogliose e forti come delle leonesse.
Quando si parla di gravidanza e parto l’aggettivo più appropriato è accoglienza:
– del cambiamento del corpo;
– degli imprevisti del percorso gravidanza e parto;
– del bambino che non è quello idealizzato;
– delle difficoltà del dopo parto, spesso sottovalutate.
Quando accogliamo a lezione mamma e bebè che tornano a raccontare la forte esperienza del parto che può essere stata come se l’aspettavano o anche molto diversa (per esempio un parto naturale idealizzato che si concretizza in un cesareo), rappresentano una vera e propria “iniezione di fiducia” per le gestanti.
Lorenzo Braibanti, medico che negli anni ’70 scriveva il libro “Parto e nascita senza violenza” parlando del parto affermava:
“Le donne sanno tutto ma non sanno di sapere”.

Riassumendo ci sentiamo di dire che l’impostazione data al corso di accompagnamento alla nascita con lo yoga è maieutica: ci immaginiamo come una sorta di “levatrici” delle risorse femminili sepolte, a volte, sotto montagne di disistima.

Sottolineiamo come l’accompagnamento alla nascita proposto dal Progetto Nascere Meglio rappresenti un metodo preventivo importante nel creare consapevolezza riguardo i grandi cambiamenti fisici, emotivi, di relazione di coppia in atto quando un bimbo viene al mondo.
E’ bello ricordare alla donna che possiede un magico istinto di partorire in simbiosi con il magico istinto di nascere del bambino. Quando nasce un bambino nasce anche una mamma.